#Stati Uniti d’Europa
L’ormai non troppo lunga marcia di avvicinamento alle elezioni europee condiziona la politica del continente e ogni decisione e dichiarazione del politico di turno guarda più a quello che sarà il giudizio dell’elettore a giugno piuttosto che il concreto risultato della sua decisione oggi. Ma questo è un po’ il senso della politica dei giorni nostri, una sorta di ipocrisia latente che gioca su slogan piuttosto che su concetti, probabilmente perché poi la sostanza delle idee resta fumosa e priva di una visione che è fatta invece di coraggio. Il mondo finanziario si butta sull’oro, il bene e il rifugio per l’eccellenza, le borse galleggiano e in molte nazioni si rivedono i tassi di interesse. Insomma una sorta stasi in attesa di un voto che sarà decisivo in modo epocale perché gli anni che verranno dovranno essere lo spartiacque che deciderà delle prossime generazioni per via della transizione e sostenibilità ambientale che caratterizzeranno in modo concreto l’operato della politica. E c’è da aver paura perché tutto ci dice che il probabile successo di esponenti di grande impatto nazionalpopolare a tutto penseranno tranne che alla salute del pianeta. La comunità europea potrà essere sulla strada giusta solo se comincerà a ragionare ed agire come Stati uniti d’Europa, un soggetto coeso con una politica visionaria verso il futuro e con un apparato militare e difensivo unico ed unitario.
Attualmente, la metà della popolazione mondiale sperimenta una grave carenza idrica, mentre un quarto affronta stress idrico estremo. In Africa subsahariana, la crescita demografica e l’urbanizzazione aumentano la pressione sulle risorse idriche, richiedendo soluzioni finanziarie e infrastrutturali. Tuttavia, la presenza di bacini transfrontalieri offre opportunità per la cooperazione.
#Regolamento sulle materie prime critiche
Il regolamento sulle materie prime critiche è stato ufficialmente adottato dall’Unione Europea il 18 marzo 2024, diventando un atto comunitario. Questo regolamento, insieme ad altre iniziative legislative come il regolamento sull’industria a zero emissioni nette e la riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, fa parte del piano industriale del Green Deal dell’UE.
Il testo definitivo del regolamento individua due elenchi di materie (34 critiche e 17 strategiche) fondamentali per le transizioni verde e digitale, stabilisce parametri ambiziosi per l’estratto locale, la trasformazione nell’UE e il riciclaggio, e facilita lo sviluppo di progetti strategici attraverso la creazione di punti di contatto unici e scadenze per le autorizzazioni.
A cura di Fabio Cortese e Marco Barone