Di Danilo Guenza
Nel cuore di Terra Madre – Salone del Gusto, Teo Musso, fondatore del birrificio Baladin, riflette sulla sua straordinaria carriera, iniziata nel 1996, che lo ha reso uno dei pionieri della birra artigianale in Italia. Riconosciuto come il “padre” di questo movimento, Musso racconta con orgoglio l’evoluzione della sua visione, che ha portato la birra nel mondo della ristorazione, introducendo una nuova dimensione sensoriale e culturale.
Le Origini di una Rivoluzione
Musso ricorda i primi passi nel 1986, quando, sfidando la tradizione vinicola delle Langhe, aprì un locale dedicato alla birra e alla musica, che ottenne un grande successo. Dieci anni dopo, diede vita a quella che sarebbe diventata una vera rivoluzione nella birra artigianale italiana. Il suo intento non era solo produrre birra, ma creare un modello d’impresa nuovo e sostenibile, capace di trasformare il territorio e di coinvolgere attivamente la comunità.
Nonostante le apparenti differenze, Musso sottolinea come il vino abbia avuto un ruolo fondamentale nella nascita della birra artigianale in Italia. La rivoluzione del vino negli anni ’80, con l’attenzione verso la qualità e l’esperienza sensoriale, ha aperto la strada anche alla birra artigianale, che è stata inizialmente commercializzata proprio nelle enoteche. “Senza il vino, non avremmo mai fatto quello che abbiamo fatto,” dichiara Musso.
Innovazione Continua: Bicchieri, Lattine e Birre 100% Italiane
Tra le numerose innovazioni introdotte da Baladin, spiccano il bicchiere da degustazione universale e la prima lattina di birra artigianale italiana. Ma una delle creazioni più significative è stata Nazionale, la prima birra 100% italiana, prodotta con soli ingredienti locali. Questo progetto ha segnato un importante traguardo nel legame tra birra e territorio, puntando sulla filiera corta e sull’autosufficienza produttiva.
Oggi, Baladin coltiva oltre 350 ettari di terreno per produrre il 95% delle materie prime necessarie, rendendola una delle poche aziende in Europa a operare in questo modo.
La Birra Open Source: Collaborazione e Condivisione
Un altro momento di svolta nella carriera di Teo Musso è stata la creazione di Open Baladin, una birra open source. L’idea era quella di promuovere la collaborazione tra birrai, offrendo la ricetta a disposizione di tutti. Questo progetto ha avuto una vasta risonanza mediatica, tanto che la rivista Wired ha dedicato ampio spazio all’iniziativa.
Uno degli obiettivi principali di Musso è la sostenibilità. Con il nuovo “birrificio del futuro”, costruito senza utilizzo di nuovo cemento e alimentato da fonti rinnovabili, Baladin punta a diventare un modello di ecosostenibilità. Questo birrificio utilizza energia fotovoltaica e sfrutta il calore in eccesso per riscaldare le strutture adiacenti. Inoltre, grazie all’ampliamento dell’impianto di biodepurazione, Baladin prevede di restituire oltre 40 milioni di litri d’acqua alle falde superficiali, contribuendo all’irrigazione agricola.
Progetti Futuri e Responsabilità Sociale
Non solo birra. Musso ha avviato numerosi progetti a sfondo sociale, tra cui laboratori di panificazione nelle carceri e una scuola di musica per persone con disabilità. Per lui, fare birra non è solo un business, ma un modo per fare del bene. “Quando produciamo qualcosa che entra nel corpo delle persone, dobbiamo farlo con grande responsabilità, per farli stare bene,” afferma Musso, sottolineando la profonda connessione tra produzione, territorio e benessere sociale.
Teo Musso continua a innovare e a ispirare, spinto da una passione autentica e dalla volontà di creare un modello imprenditoriale che sia sostenibile e che promuova la condivisione. Baladin non è solo un birrificio, ma un simbolo di come la birra possa essere un veicolo di cambiamento culturale, gastronomico e sociale. Con progetti ambiziosi come il recupero dell’acqua pre-industriale e la produzione sostenibile, il futuro della birra artigianale italiana sembra essere in ottime mani.