Pianeta Acqua, ripensare la nostra casa nell’universo

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Di Danilo Guenza

Il libro di Jeremy Rifkin “Pianeta Acqua”, edito da Mondadori, già nel sottotitolo “ripensare la nostra casa nell’universo” indica il percorso di questo lavoro che è prima di tutto un grido di allarme: “Siamo di fronte all’imminente collasso della civiltà idraulica” ed occorre quindi agire e agire molto velocemente se non vogliamo essere travolti dagli eventi.

“La questione – scrive l’autore nella prefazione – è se la nostra specie continuerà a piegare la natura alla sua volontà razionale o accoglierà il richiamo della natura e si reintegrerà nella comunità della vita sul Pianeta Acqua” e continua “L’idrosfera non è una cosa, quanto piuttosto la forza animatrice della storia della vita sul pianeta Terra; litosfera, atmosfera e biosfera, e l’incubatrice di tutta la vita ancora a venire. Rettificare la nostra ontologia – cioè la concezione della natura del nostro essere – è il primo passo. Metterla in pratica il secondo.

Nelle pagine del libro non ci sono considerazioni a carattere teorico ma hanno tutte un fondamento nelle esperienze della vita reale.

Jeremy Rifkin ha scritto oltre venti libri tradotti in 35 lingue. E’ uno dei 10 pensatori economici più influenti del nostro tempo per l’Huffington Post, è consulente sia dell’Unione Europea sia della Cina per i rispettivi piani economici per la transizione ad una terza rivoluzione industriale che affronti il cambiamento climatico. Ha svolto il ruolo di consulente del leader della maggioranza al senato degli Stati Uniti, Charles Shumer in merito al piano infrastrutturale del Paese.

Il testo si sviluppa per oltre 300 pagine ricche di storia e informazioni sia tecniche che politiche, religiose e filosofiche sostenendo che per troppo tempo abbiamo frainteso la natura stessa della nostra esistenza e ciò a cui dobbiamo la nostra sopravvivenza.

Tutto quello che pensavamo di sapere sulla nostra casa nell’universo è sbagliato. Ci siamo convinti di vivere sulla terraferma, mentre la verità è che abitiamo un pianeta d’acqua, e ora l’idrosfera che per 6000 anni abbiamo canalizzato, privatizzato, sfruttato e avvelenato, si sta ribellando e minaccia di provocare la sesta estinzione di massa sulla Terra: quella a nostro danno.

Questo ci dovrebbe portare a riconsiderare e rimodulare ogni aspetto della nostra vita, dalla relazione con la natura ai modelli di governance sociale e ambientale, dalla concezione dell’attività economica, all’educazione dei nostri figli, fino al modo in cui ci orientiamo nel tempo e nello spazio. Illuminanti a questo proposito le pagine dedicate all’avvento della società effimera, come la definisce l’autore.

Pagine sostenute da una solida e ricchissima ricerca che hanno una fortissima risonanza con l’attualità in particolare per l’Italia, tra i territori del mondo più a rischio per il riscaldamento globale.

Infine nel libro tante le iniziative in corso da parte di persone, società e governi volenterosi o illuminati.

Dobbiamo ribattezzare la nostra casa “Pianeta Acqua” non per mero esercizio retorico ma come primo decisivo passo per riorientare l’agire della nostra specie prima che sia troppo tardi e si scriva il titolo: “The End”.

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