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La Pompia, l’agrume sardo presidio Slow Food

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Di Danilo Guenza

Il Fascino della Pompia: Un Tesoro di Biodiversità dalla Sardegna

La Pompia, l’agrume sardo presidio Slow Food, è un frutto unico al mondo perché cresce solo nella regione di Siniscola, in Sardegna. Questo frutto, poco conosciuto al di fuori dell’isola, rappresenta un simbolo di biodiversità e cultura millenaria. Nonostante il suo aspetto particolare, che lo ha portato a essere definito “Citrus mostruosa”, incarna la bellezza della diversità e il valore delle tradizioni locali.

Un Frutto Antico con un Futuro da Svelare

La Pompia, grande quanto un pompelmo e di un colore giallo intenso, ha una storia affascinante che affonda le radici nei secoli passati. Sebbene non sia commestibile cruda a causa della sua acidità, la parte bianca del frutto, l’albedo, è utilizzata nella preparazione di dolci tradizionali legati a feste religiose e cerimonie importanti. Claudio Secchi, referente del presidio Slow Food di Sapompia, spiega come la Pompia sia stata a lungo utilizzata solo per usi domestici, come lucidare pentole di rame, grazie alle sue potenti proprietà corrosive. Tuttavia, negli ultimi anni, si è scoperto che questo frutto possiede anche altre qualità, come proprietà antimicotiche, che potrebbero aprire nuove possibilità di utilizzo.

Le prime tracce documentate della Pompia risalgono al 1780, in un saggio di Andrea Mancadelarca. Tuttavia, ci sono testimonianze visive che suggeriscono la presenza della Pompia già nel Cinquecento, come raffigurazioni in affreschi romani. Questo frutto, nato probabilmente da un incrocio naturale tra un’arancia amara e un cedro, ha viaggiato nei secoli grazie ai commerci e agli scambi culturali, conservando la sua unicità e la sua rilevanza.

L’Importanza della Biodiversità Alimentare

Oggi, la Pompia è coltivata in modo sostenibile, seguendo metodi tradizionali che rispettano l’ambiente e la biodiversità. Claudio Secchi e la sua famiglia, custodi di questa tradizione, lavorano instancabilmente per preservare e promuovere questo frutto. Oltre a seguire il disciplinare del presidio Slow Food, sono impegnati nella ricerca di nuove applicazioni e nella valorizzazione delle sue proprietà, come la produzione di marmellate e liquori.

La storia della Pompia è un esempio di come il cibo possa raccontare la storia di un popolo e di un territorio. In un’epoca in cui la standardizzazione dei prodotti alimentari domina il mercato, la valorizzazione di frutti come la Pompia diventa fondamentale per preservare la biodiversità e promuovere un’alimentazione più sana e sostenibile. L’attenzione internazionale verso questo frutto è in crescita, grazie anche al lavoro di promozione e divulgazione svolto da Claudio Secchi e dalla comunità locale. La Pompia non è solo un frutto, ma un vero e proprio simbolo di resistenza culturale e un invito a riscoprire i sapori autentici e le tradizioni antiche.

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