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La Coffee Coalition è il futuro del caffè?

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Di Danilo Guenza

A Terra Madre 2024, uno degli eventi più attesi di Slow Food, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Emanuele Dughera, responsabile della Coffee Coalition, un progetto che promuove un approccio sostenibile e consapevole alla produzione e al consumo del caffè.

La Coffee Coalition riunisce una vasta rete internazionale di agricoltori, tostatori, commercianti e consumatori di caffè, che lavorano insieme per promuovere pratiche agricole rispettose dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. “Qui a Terra Madre abbiamo oltre 25 agricoltori da tutto il mondo che hanno portato la loro esperienza e il loro caffè”, racconta Dughera. La coalizione si estende a più di 40 comunità globali, includendo paesi come Messico, Colombia, Uganda, Cuba e Perù.

L’importanza dell’agroforestazione

Uno dei pilastri fondamentali della Coffee Coalition è la promozione dell’agricoltura agroforestale, un sistema che integra la coltivazione del caffè all’interno di un ecosistema più ampio. Questa tecnica non solo protegge la biodiversità, ma rispetta anche i principi dell’agroecologia, in linea con i valori di Slow Food. “Il caffè deve essere agroforestale, tracciabile e collaborativo”, spiega Dughera. Questo approccio permette di valorizzare la qualità del prodotto e garantire un impatto positivo sull’ambiente e sulle comunità locali.

Il caffè non è solo una bevanda energetica, ma un vero e proprio prodotto agricolo che passa attraverso molte mani prima di arrivare nelle nostre tazze. Dughera sottolinea che questo cambio di prospettiva è fondamentale per comprendere il valore reale del caffè e di chi lo produce. “Il caffè non è una commodity, è una pianta, e dietro ogni chicco c’è un lungo percorso di lavoro e dedizione”.

Certificazione partecipativa: fiducia e trasparenza

Una delle innovazioni della Coffee Coalition è il sistema di certificazione partecipativa (PGS – Participatory Guarantee System), un modello basato sulla fiducia reciproca all’interno delle comunità agricole. A differenza delle certificazioni tradizionali, questo sistema non richiede la presenza di un ente esterno, ma coinvolge direttamente agricoltori e produttori nel definire gli standard di produzione sostenibile. “Non siamo un ente certificatore, ma spieghiamo e supportiamo chi vuole adottare questo modello”, afferma Dughera.

Un prezzo equo per i produttori

Uno dei problemi più grandi nell’industria del caffè è la fluttuazione dei prezzi sul mercato internazionale. La Coffee Coalition si propone di garantire un prezzo stabile e superiore alla media di mercato, che possa sostenere i produttori e le loro comunità. “Lavoriamo per trovare un equilibrio tra i farmer e i tostatori, definendo un prezzo che è giusto per entrambe le parti”, spiega Dughera. Questo approccio non solo premia la qualità, ma sostiene anche i lavoratori coinvolti nella raccolta del caffè, spesso sottopagati o in condizioni di lavoro precarie.

Verso un consumo consapevole

Uno degli obiettivi principali della Coffee Coalition è educare i consumatori a fare scelte più consapevoli. Spesso, soprattutto in Italia, il caffè viene consumato rapidamente, senza considerare la sua origine o il processo produttivo. Dughera invita i consumatori a riflettere su ogni tazza di caffè, a scegliere con cura, e a riconoscere il lavoro e la cultura che stanno dietro a questa bevanda tanto amata. “Vogliamo dare ai cittadini gli strumenti per fare scelte più consapevoli quando si tratta di caffè”, conclude.

Grazie a progetti come la Coffee Coalition, il mondo del caffè sta cambiando, diventando più equo, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Terra Madre 2024 si conferma, ancora una volta, un punto di incontro cruciale per tutti coloro che credono in un futuro più giusto per produttori e consumatori di tutto il mondo.

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