Di Danilo Guenza
L’economia circolare è un tema sempre più centrale nel contesto della sostenibilità, e un esempio eccellente di questo modello è l’azienda Caviro, una cooperativa che opera nel settore vitivinicolo con un processo integrato che valorizza ogni aspetto della produzione. In un’intervista per CommCode23, l’ingegner Silvia Buzzi ha illustrato come Caviro rappresenti un punto di riferimento per la bioeconomia circolare e l’innovazione sostenibile in Italia.
Caviro è una cooperativa di secondo grado che rappresenta 11.100 soci viticoltori distribuiti in sette regioni d’Italia, raccogliendo circa il 9% dell’uva prodotta nel Paese. Questa base sociale estesa permette all’azienda di definirsi “la più grande cantina d’Italia”. Oltre alla produzione di vino, Caviro si distingue per un approccio che abbraccia l’intera filiera produttiva, massimizzando il valore non solo dell’uva, ma anche dei sottoprodotti della vinificazione.
Tra i marchi più noti della cooperativa figurano brand come Tavernello e Castellino, ma Caviro produce anche vini di pregio, come gli Amaroni della Valpolicella, rappresentando diverse regioni vinicole italiane. Tuttavia, ciò che rende Caviro unica è la sua capacità di trasformare i sottoprodotti del processo di vinificazione in risorse preziose, come alcoli, acido tartarico, polifenoli e bioetanolo. Questi prodotti trovano impiego in vari settori, dall’industria alimentare e cosmetica a quella farmaceutica e chimica.
Il vino nell’Economia Circolare Completa
Uno degli aspetti più innovativi del modello di Caviro è la produzione di biometano, fertilizzanti naturali e energia rinnovabile. Attraverso impianti di compostaggio all’avanguardia, l’azienda riesce a restituire alla terra la sostanza organica raccolta durante il ciclo di produzione. “Dal vigneto alla vigna,” come ha spiegato Buzzi, Caviro chiude il cerchio dell’economia circolare, generando non solo profitto, ma anche un impatto ambientale positivo.
L’azienda gestisce 600.000 tonnellate di scarti all’anno, trasformandoli in nuovi prodotti e dimostrando come la bioeconomia circolare possa rappresentare un’opportunità di crescita e innovazione, senza compromettere le risorse naturali.
Sfide e Opportunità del Modello Circolare del vino
Quando si parla di innovazione e sostenibilità, Buzzi ha sottolineato l’importanza della base sociale all’interno del mondo cooperativo. Caviro ha convinto i propri soci dell’efficacia del modello circolare attraverso il profitto. Non solo i soci beneficiano direttamente dei guadagni, ma parte del profitto viene continuamente reinvestito in nuovi processi e tecnologie per mantenere l’azienda competitiva in un mercato in rapida evoluzione.
Tuttavia, il percorso non è privo di ostacoli. Buzzi ha evidenziato le difficoltà legate alla burocrazia italiana ed europea, spesso eccessivamente frammentata e complessa. “La caoticità delle norme e la non chiarezza creano situazioni di non corretta competitività,” ha spiegato. Nonostante questo, Caviro continua a innovare e a crescere, puntando su trasparenza e affidabilità per rafforzare la propria posizione di leadership.
Tecnologia e Innovazione: L’Italia come Fucina di Idee
Parlando di tecnologia, Buzzi ha espresso grande fiducia nella capacità dell’Italia di guidare l’innovazione. “L’Italia è una fucina di grandi innovatori,” ha detto, riconoscendo il ruolo chiave che la tecnologia gioca nel mantenere l’azienda competitiva. L’innovazione, però, deve essere accompagnata dalla velocità di esecuzione per evitare di perdere terreno rispetto ai competitor internazionali.
Il vero vantaggio competitivo, secondo Buzzi, sta nell’essere i primi a implementare nuove tecnologie, ma ciò richiede istituzioni forti e un sistema regolatorio che favorisca il progresso rapido.
Finanza e Sostenibilità: Un Rapporto Vincente
Un altro aspetto cruciale per il successo di Caviro è il rapporto con il mondo della finanza verde. Grazie al suo elevato rating di sostenibilità, Caviro è riuscita ad attirare investimenti significativi. “Se si hanno bilanci in regola e obiettivi chiari, la finanza arriva,” ha affermato Buzzi, sottolineando come una governance forte e una visione lungimirante siano fondamentali per ottenere supporto finanziario.
Concludendo l’intervista, Buzzi ha espresso un messaggio di ottimismo, rivolto soprattutto ai giovani. In un mondo segnato da crisi globali come la pandemia e i conflitti internazionali, è essenziale che le imprese italiane fungano da modello per le nuove generazioni, dimostrando che è possibile crescere e innovare in modo sostenibile. “Le aziende che funzionano devono essere guide positive per i giovani,” ha dichiarato Buzzi, sottolineando l’importanza di trasmettere speranza e fiducia nel futuro.