IFIB: Bologna diventa capitale della bioeconomia

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Di Fabio Cortese

Bioeconomia circolare: pilastro della transizione ecologica

Dal 3 al 4 ottobre, Bologna si trasformerà nella capitale mondiale della bioeconomia, ospitando il prestigioso Forum Internazionale IFIB 2024. L’evento, organizzato dal cluster italiano Spring, diretto da Mario Bonaccorso, vedrà riuniti i principali attori della bioeconomia circolare, un settore fondamentale per la transizione ecologica e il futuro industriale dell’Europa. Bonaccorso ha sottolineato l’importanza strategica dell’evento e il ruolo chiave della bioeconomia nel contesto delle sfide globali legate alla sostenibilità.

La bioeconomia circolare, che comprende settori come la chimica bio-based e l’innovazione agroalimentare, si pone come uno degli elementi portanti del Green Deal europeo. Bonaccorso ha evidenziato come l’Unione Europea, con la sua comunicazione “Building the Future with Nature Biotechnology Biomanufacturing in the European Union”, abbia riconosciuto il ruolo cruciale delle biotecnologie e della produzione biologica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e sostenibilità. Il direttore di Spring ha ribadito che investire nella bioeconomia non solo favorisce l’innovazione, ma rafforza anche la competitività delle imprese europee, consentendo loro di competere con giganti come Stati Uniti e Cina.

IFIB porta innovazione e competitività

L’evento di Bologna si inserisce in un percorso già avviato da anni in Italia, con precedenti edizioni tenute a Bari, Firenze e altre città. Bonaccorso ha sottolineato come la scelta di Bologna non sia casuale: la regione Emilia-Romagna è infatti un territorio con una forte vocazione agroalimentare, un settore che sarà al centro del forum. Tra i protagonisti dell’evento, realtà innovative come Caviro e startup come Toma, Pente e Coffee From, che hanno sviluppato nuovi prodotti utilizzando sottoprodotti agricoli. Questo approccio rappresenta un esempio concreto di come la bioeconomia circolare possa trasformare rifiuti in risorse, generando valore economico e riducendo l’impatto ambientale.

Il ruolo dell’Europa e la necessità di una strategia unitaria

Nonostante l’importanza riconosciuta alla bioeconomia, Bonaccorso ha espresso preoccupazione per la mancanza di una chiara menzione del termine nel recente rapporto sulla competitività stilato da Mario Draghi. L’assenza di riferimenti alla chimica bio-based, ha spiegato, potrebbe essere un segnale negativo, soprattutto in un momento in cui l’Europa deve affrontare una competizione globale sempre più agguerrita. Per garantire la leadership europea in questo settore, è fondamentale creare un quadro normativo stabile e incentivare il trasferimento tecnologico e la scalabilità delle innovazioni.

Una sfida culturale: il cambiamento degli stili di vita

L’intervista ha toccato anche il tema del cambiamento culturale necessario per sostenere la transizione verso un’economia più sostenibile. “Ogni rivoluzione industriale è accompagnata da una rivoluzione culturale”, ha dichiarato Bonaccorso, aggiungendo che è cruciale iniziare a pensare come europei per affrontare le sfide globali. L’Unione Europea, con il suo ampio mercato, ha tutte le carte in regola per guidare la transizione ecologica, ma è necessario un allineamento delle politiche nazionali e un forte impegno a livello comunitario.

Innovazione nel settore alimentare e sostenibilità

Uno degli aspetti centrali del Forum sarà la bioeconomia applicata al settore agroalimentare. Bonaccorso ha evidenziato come molte aziende italiane stiano già utilizzando sottoprodotti alimentari per creare nuovi materiali e prodotti sostenibili. Un esempio è l’uso dei residui del pomodoro e del caffè per sviluppare soluzioni innovative, che saranno presentate durante il forum. Questa capacità di trasformare scarti in risorse rappresenta uno dei pilastri della bioeconomia circolare, con un potenziale enorme per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza delle filiere produttive.

IFIB e competizione internazionale e leadership europea

La bioeconomia è al centro di una competizione globale sempre più intensa. Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha lanciato un piano ambizioso per il biotech e la biomanufacturing, con ingenti investimenti per attrarre impianti produttivi. L’Europa, pur avendo una leadership consolidata nelle biotecnologie, rischia di perdere terreno se non si adottano misure adeguate per sostenere e incentivare lo sviluppo di impianti industriali innovativi. Bonaccorso ha lanciato un appello affinché le istituzioni europee mantengano alta l’attenzione su questo settore strategico, evitando di lasciare spazio ai concorrenti internazionali.

Il Forum IFIB 2024 di Bologna rappresenta un’opportunità unica per discutere delle sfide e delle opportunità offerte dalla bioeconomia circolare. L’Italia, con la sua tradizione agroalimentare e il suo spirito innovativo, può giocare un ruolo di primo piano in questo processo. Tuttavia, per vincere la sfida globale della sostenibilità, è necessario un cambiamento culturale profondo, che coinvolga imprese, istituzioni e cittadini. Solo attraverso una strategia unitaria e una visione comune a livello europeo sarà possibile guidare la transizione ecologica e garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.

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