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Gusci di mandorla siciliani: da rifiuto speciale a risorsa

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Di Danilo Guenza

All’interno del contesto del Salone del Gusto di Slow Food – Terra Madre, abbiamo parlato con il Professor Sottile del progetto innovativo che, in Sicilia, si occupa del recupero dei rifiuti derivanti dalla lavorazione delle mandorle. Il Professore è membro del Board Internazionale di Slow Food e docente all’Università di Palermo.

Il progetto, partito tre anni fa, è stato avviato per rispondere a una necessità concreta di alcune imprese siciliane dedite alla produzione di mandorle. La sfida principale consisteva nel trovare una destinazione alternativa ai gusci e ai tegumenti delle mandorle, che costituiscono la maggior parte del rifiuto generato da questa produzione. Basti pensare che da un chilo di mandorle in guscio si ricavano soltanto 300 grammi di mandorle commestibili. I restanti 700 grammi sono rappresentati da gusci che, nella maggior parte dei casi, vengono considerati rifiuti speciali da smaltire.

Soluzioni innovative per l’impiego sostenibile dei residui di mandorla

Grazie alla collaborazione con l’Università di Palermo e il contributo di esperti in agronomia, microbiologia, chimica degli alimenti e design industriale, sono state sviluppate soluzioni innovative per il riutilizzo dei gusci di mandorla. Tra i risultati più significativi c’è la produzione di pannelli edilizi certificati come prodotti ad elevata sostenibilità, e la creazione di pellet ad alto potere calorifico, per cui si punta a ottenere una certificazione biologica. Un altro prodotto interessante sviluppato all’interno del progetto è stato l’impiego dei tegumenti della mandorla per arricchire prodotti da forno, come il pane, grazie al loro alto potere antiossidante, contribuendo così a ridurre l’indice glicemico degli alimenti.

L’Impatto dell’Economia Circolare nel Settore Agricolo

Il Professor Sottile ha evidenziato come l’economia circolare stia attirando sempre più attenzione da parte delle imprese agricole e delle istituzioni. Questa sensibilità, sebbene in crescita, si manifesta in maniera disomogenea, variando da settore a settore. Alcuni ambiti, come la produzione di olio extravergine d’oliva e la lavorazione del riso, hanno già implementato soluzioni innovative per la valorizzazione degli scarti. Tuttavia, l’obiettivo è quello di estendere queste pratiche virtuose anche ad altre filiere agricole.

Slow Food e il Sostegno all’Economia Circolare

Dal punto di vista di Slow Food, il tema dell’economia circolare è strettamente connesso ai principi di sostenibilità e biodiversità. Secondo Sottile, è essenziale non solo valorizzare i residui della produzione agricola, ma soprattutto ridurre la quantità di scarti prodotti. Slow Food, come movimento internazionale, sostiene attivamente tutte le iniziative volte a riutilizzare gli scarti agricoli, creando nuovo valore economico e sociale per gli agricoltori.

Il Professor Sottile ha introdotto anche un concetto nuovo: quello di economia sferica. Questo paradigma, che va oltre il modello circolare tradizionale, mira a includere anche aspetti sociali all’interno del ciclo economico. L’idea è dare una “seconda vita” ai prodotti, integrando nel processo il contributo delle comunità agricole, per creare un sistema più equo e sostenibile.

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