Di Danilo Guenza
Nella cornice della “Festa del Bio”, organizzata da FederBio, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Maria Grazia Mamuccini, presidente della Federazione. Durante la conversazione, abbiamo approfondito il tema dell’agricoltura biologica, un settore in continua espansione che combina sostenibilità, tutela ambientale e crescita economica.
Cos’è il Biologico? Un Metodo di Produzione Certificato
Il biologico rappresenta un metodo di produzione agricola certificato dall’Unione Europea, come spiega Mamuccini. Il regolamento europeo stabilisce norme rigide, basate su principi chiave come la tutela della fertilità del suolo e l’uso esclusivo di concimi organici. A differenza dell’agricoltura convenzionale, il biologico esclude l’uso di pesticidi di sintesi chimica, privilegiando invece soluzioni naturali come insetti utili, rame, zolfo e altri composti di origine vegetale.
Inoltre, l’agricoltura biologica pone grande attenzione alla biodiversità, cercando di preservare gli equilibri naturali per prevenire malattie delle piante. Un altro punto fermo è il divieto di uso di OGM e antibiotici negli allevamenti. Questi valori distintivi fanno sì che i prodotti biologici siano privi di residui chimici, sia negli alimenti che nell’ambiente.
Un Settore in Crescita: L’Italia Leader in Europa
L’Italia si posiziona come leader europeo nel settore biologico. Con il 19,8% delle superfici agricole coltivate secondo il metodo biologico, il nostro Paese supera ampiamente la media europea del 10%. Questo dato riflette un trend di crescita anche nei mercati, con un valore complessivo che sfiora i 9 miliardi di euro, divisi tra il mercato interno (5,5 miliardi) e l’export (3,5 miliardi).
Negli ultimi anni, l’export dei prodotti bio italiani ha registrato un aumento costante, con una crescita dell’8% nel 2023. Mamuccini sottolinea che la combinazione tra il valore del cibo italiano e la sostenibilità sta diventando un vero vantaggio competitivo sui mercati internazionali.
Sfide Attuali: Comunicazione e Semplificazione
Un altro tema cruciale è la comunicazione e la riconoscibilità dei prodotti biologici sugli scaffali. Oggi, molti consumatori scelgono prodotti etichettati come “sostenibili”, senza però conoscere esattamente il loro processo produttivo. Il logo dell’Eurofoglia, che certifica il biologico, rappresenta l’unica garanzia pubblica della sostenibilità di un prodotto alimentare. In futuro, il marchio del biologico italiano renderà ancora più facile per i consumatori riconoscere i prodotti bio di origine nazionale.
Mamuccini evidenzia anche le sfide burocratiche che ostacolano la crescita del settore, specialmente per le piccole e medie imprese. “La semplificazione dei processi di certificazione è fondamentale”, afferma, indicando la necessità di utilizzare piattaforme digitali per snellire i controlli e ridurre la burocrazia.
Formazione e Innovazione: Le Chiavi per il Futuro del Bio
Un altro aspetto centrale è la formazione degli agricoltori. Passare al biologico richiede competenze specialistiche, dal conoscere il suolo e il clima, fino a saper prevenire le malattie delle piante. Per questo, la Federazione è impegnata nel fornire assistenza tecnica e consulenza, insieme alla promozione della ricerca per trovare nuove soluzioni naturali che aiutino le aziende agricole a gestire al meglio le proprie coltivazioni, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici.
Il settore biologico italiano è in piena espansione, ma per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, come il 25% delle superfici agricole dedicate al bio entro il 2027, è necessario affrontare alcune sfide. Semplificare la burocrazia, migliorare la comunicazione con i consumatori e investire in formazione e innovazione sono i passi chiave per consolidare la posizione dell’Italia come leader del biologico in Europa.