Nella giornata conclusiva della settimana settembrina della moda a Milano, al Teatro alla Scala si è tenuta la serata dei Cnmi Sustainable Fashion Awards, i premi della Camera Nazionale della Moda Italiana che da sei anni premia personalità e aziende del mondo della moda italiana e internazionale che si sono distinte per l’impegno dedicato alla sostenibilità nel suo significato più ampio, persone e aziende con grande visione impegnate nel portare avanti diritti umani e equality, nella promozione e cura dell’artigianato, nell’adottare economia circolare nelle loro produzioni, nell’essere promotori e attuatori del rispetto per l’ambiente.
L’evento è promosso dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative (Efi) dell’Agenzia della Nazioni Unite Itc e la Ellen MacArthur Foundation e con il supporto del comune di Milano.
Tra i 10 premi in lizza, il più roboante, l’“Humanitarian Award for Equity and Inclusivity” è andato a Donatella Versace, mentre Edward Enninful – ha vinto il “Visionary Award”.
Lo “Human Capital & Social Impact Award” è andato al marchio Chloé per il suo impegno continuo nel migliorare le proprie performance in ambito Fair & Equal Opportunities, Responsible Sourcing, Positive Impact on Communities e Impact on the Planet.
“The Ellen MacArthur Foundation Award” per l’economia circolare è stato assegnato al brand Gucci per il suo ‘Denim Project’ che dal prossimo anno attribuirà un passaporto digitale i capi che rientrano in questo progetto, passaporto che consentirà di tracciarne l’intero percorso dalla materia prima alla produzione. Il cotone verrà direttamente da agricoltura rigenerativa dell’azienda spagnola Algosur, certificata da Regenagri®. Cotone che sarà combinato con fibre post-consumo riciclate, raccolte e rigenerate in Italia.
Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, ha ritirato il premio “The Education of Excellence Award” invitando sul palco con lui le sarte dell’atelier. A Dolce & Gabbana è stato assegnato il premio “Craft & Italian Artisanship Award” per i suoi progetti Alta Moda Collections, mentre al Gruppo Kering è andato il “Biodiversity and Water Award” per il progetto Rigenerative Fund for Nature alongside Conservation Iternational che ha come obiettivo la trasformazione di 1 milione di ettari di terreni e produzioni agricole, che producono quattro delle sue materie prime (pelle, lana, cotone e cashmere), in agricoltura rigenerativa entro il 2025.
Ma non sono stati premiati solo marchi blasonati.
Candiani che con i suoi jeans Coreva, sostenibili, biodegradabili e ora anche elasticizzati, si è aggiudicato il “The Groundbreaker Award”.
Ahluwalia, che sia dalla sua fondazione utilizza tessuti e indumenti vintage, riciclati e rigenerati, si è portata a casa il “Bicester Collection Award for Emerging Designers”.
Infine Manteco, produttore di tessuti di lana, ha vinto il “Climate Action Award” per due nuovi suoi tessuti, creati su basi scientifiche, che assicurano alta qualità e resistenza ma al contempo con un basso impatto ambientale. La produzione di questi due nuovi tessuti, RemiWool e MWool, genera rispettivamente il 65,6% e il 99,2% in meno di C02 rispetto al ciclo standard di produzione della lana, oltre a consumare molta meno acqua e energia.
EdA