L’Italia si conferma tra i paesi leader nel settore dell’agricoltura biologica. Durante la Festa del Bio organizzata da FederBio, il Sottosegretario per l’Agricoltura, la Sovranità Alimentare e le Foreste, Luigi D’Eramo, ha fatto il punto sulla crescita del settore e sulle strategie per il futuro. Il biologico italiano sta vivendo una fase di espansione significativa. Attualmente, circa il 20% delle superfici agricole è destinato alla coltivazione biologica, avvicinandosi all’obiettivo del 25% entro il 2030 fissato dall’Unione Europea. Anche i dati di mercato sono incoraggianti: i consumi interni hanno registrato un incremento del 5,7%, mentre l’export ha segnato un aumento del 7%. Questi numeri dimostrano che il biologico non è solo una scelta etica e ambientale, ma anche una reale opportunità economica.

Il Nuovo Marchio del Biologico Italiano
Uno dei progetti chiave del Ministero dell’Agricoltura è la creazione di un marchio ufficiale per il biologico italiano. Dopo aver raccolto oltre 300 proposte, la commissione ha selezionato il logo che rappresenterà e tutelerà i prodotti bio italiani. Il lancio ufficiale è previsto entro la fine dell’anno, probabilmente tra luglio e settembre.
Il marchio avrà una duplice funzione:
- Promozione del biologico italiano a livello nazionale e internazionale.
- Garanzia di qualità e tracciabilità per i consumatori.
Il Sottosegretario D’Eramo ha evidenziato l’importanza di un piano di sviluppo per le aree montane e interne, territori cruciali per l’equilibrio ambientale e sociale del Paese. L’obiettivo è costruire un modello di azione integrata che coinvolga agricoltura, turismo, infrastrutture e servizi. Questi territori possiedono un grande potenziale in termini di biodiversità, paesaggio e cultura enogastronomica. Tuttavia, senza un adeguato sostegno, rischiano di subire uno spopolamento progressivo.
Distretti Biologici: Un Modello di Sviluppo Sostenibile
I Distretti Biologici rappresentano uno strumento chiave per valorizzare la coltivazione bio e incentivare la collaborazione tra aziende agricole, associazioni di categoria e istituzioni locali. Questo approccio permette di:
- Creare filiere produttive sostenibili.
- Rafforzare le economie locali.
- Favorire la cooperazione tra agricoltura, turismo e commercio.
Il biologico italiano sta dimostrando di essere un settore strategico per l’economia e la sostenibilità del Paese. L’impegno del governo nel promuovere un marchio nazionale, incentivare le aree interne e sviluppare distretti biologici segna un passo importante verso un futuro più sostenibile e competitivo per l’agricoltura italiana.
Di Danilo Guenza