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la COP29 a Baku è la nostra ultima chiamata?

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Di Fabio Cortese

La COP29 ha aperto i lavori a Baku, con un messaggio d’impatto: il mondo è sull’orlo della rovina climatica. Lo ha dichiarato Babayev, rappresentante dell’Azerbaijan, nel suo discorso di apertura. Al centro della conferenza, infatti, c’è la sfida del reperimento di risorse finanziarie necessarie a fronteggiare eventi climatici estremi, ormai onnipresenti. L’obiettivo ambizioso è quello di raccogliere e superare i mille miliardi di dollari entro il 2025, una somma che potrebbe sostenere i paesi maggiormente colpiti dall’aumento di temperatura globale.

COP29 per ridurre il rischio dell’Aumento di 3 Gradi

Babayev ha evidenziato un aspetto allarmante: le proiezioni attuali portano il pianeta verso un aumento di 3°C entro il 2100, una soglia che, se superata, potrebbe causare effetti catastrofici sull’ecosistema e l’economia globale. Le dichiarazioni di Babayev riflettono la crescente preoccupazione degli scienziati, che sostengono la necessità di adottare un percorso univoco e condiviso per invertire la rotta. Tuttavia, la COP 29 si trova già ad affrontare notevoli ostacoli politici.

L’Uscita degli Stati Uniti dal Patto di Parigi: La Scelta di Trump

Un primo ostacolo è rappresentato dalla decisione del presidente USA, Donald Trump, di uscire dal Patto di Parigi sul clima a partire dal 20 gennaio 2025. Questo annuncio riporta l’attenzione sulle politiche pro-fossili del leader statunitense, ben riassunte dal suo slogan “drill, drill” (trivella, trivella), che ribadisce la centralità del petrolio nella sua agenda. La scelta di Trump rappresenta una battuta d’arresto per la lotta alle emissioni di CO₂ e all’inquinamento atmosferico, generando preoccupazione tra i delegati e aprendo scenari incerti sulle alleanze climatiche globali.

La Cina: Un Possibile Leader Nella Transizione Ecologica?

In un contesto di incertezza, la Cina emerge come un potenziale leader nella transizione ecologica globale. Sebbene sia uno dei maggiori produttori di emissioni, la Cina ha fatto passi avanti nella produzione di energia rinnovabile e, a differenza degli Stati Uniti, potrebbe mettere a disposizione risorse economiche significative per sostenere i paesi in via di sviluppo. Il supporto della Cina potrebbe inoltre servire a contrastare la guerra dei dazi che Trump ha annunciato contro Pechino, trasformando la COP 29 in una vera e propria arena di strategie geopolitiche.

Record di Temperature e Nuovi Appelli della Comunità Scientifica

La crisi climatica è ulteriormente aggravata dai dati diffusi dall’istituto europeo sul clima, Copernicus, che ha confermato il 2024 come l’anno più caldo dell’era moderna, con un aumento delle temperature di 1,5°C rispetto alla media storica. I dati scientifici attesi a Baku forniranno ulteriori elementi di analisi e riflessione, ma restano dubbi sulla capacità della politica di rispondere in modo efficace.

Critiche e Assenze: Una COP Incompleta

Nonostante l’urgenza dell’agenda, le assenze di alcune figure chiave fanno presagire che questo vertice potrebbe essere uno dei meno risolutivi. Alcune nazioni europee, tra cui l’Italia, stanno discutendo un ridimensionamento dei contributi al fondo climatico internazionale, ritenendo prioritario destinare risorse a iniziative che offrano maggiore visibilità interna.

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