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Singapore e l’architettura sostenibile

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Di Danilo Guenza

Abbiamo parlato di architettura sostenibile con Erik L’Heureux, docente associato e Chair del Dipartimento di Architettura presso la National University of Singapore. Architetto premiato, L’Heureux è noto per il suo impegno nella progettazione sostenibile e nella formazione delle future generazioni di architetti per un’azione “planet positive”. Scopriamo insieme la sua visione sul ruolo cruciale dell’architettura per contrastare il cambiamento climatico.

L’Heureux esordisce sottolineando l’importanza dell’industria edilizia nella crisi climatica. “L’industria delle costruzioni rappresenta circa il 40% delle emissioni globali di CO2”, spiega. Di queste, il 28% è attribuito al “carbonio operativo”, ovvero l’energia usata per riscaldare, raffreddare e illuminare gli edifici, mentre il 12% è legato al “carbonio incorporato”, ossia l’energia necessaria per produrre materiali da costruzione come cemento e acciaio. È evidente, secondo L’Heureux, che il settore edilizio ha una grande responsabilità. Non solo per quanto riguarda le emissioni operative, ma anche per la necessità di ridurre il carbonio incorporato attraverso innovazioni nei materiali.

La Sfida della Resilienza Urbana e dell’architettura sostenibile

L’Heureux si concentra poi sulla resilienza urbana, un aspetto fondamentale in un’epoca di crescente riscaldamento globale. La sua esperienza nell’architettura sostenibile in contesti tropicali come Indonesia, Malesia e Brasile gli permette di affermare che il XXI secolo sarà un “secolo tropicale”. “Molte città del Nord globale stanno affrontando temperature e condizioni simili a quelle tropicali. Se riusciamo a imparare dalle soluzioni adottate nelle città equatoriali, potremmo avere buone possibilità di adattamento.”

Tra le misure proposte, l’esperto menziona la vegetazione urbana per ridurre l’effetto “isola di calore” e l’uso di materiali che riflettano la radiazione solare. Inoltre, L’Heureux sottolinea l’importanza di migliorare la resistenza delle città a fenomeni estremi, come inondazioni e uragani, accentuati dai cambiamenti climatici.

L’Approccio Olistico alla Sostenibilità Urbana

Alla domanda se le politiche a favore delle auto elettriche siano sufficienti per ridurre l’inquinamento urbano, L’Heureux risponde che non esiste una soluzione unica. “Le città sono ecosistemi complessi. Dobbiamo creare spazi urbani più vivibili, che riducano la dipendenza dalle auto e promuovano la mobilità pedonale e ciclabile”. L’Heureux suggerisce di ripensare le città come spazi per le persone, anziché per le automobili, puntando a un’urbanistica che favorisca il trasporto pubblico e il benessere.

Singapore come Laboratorio di Economia Circolare

Singapore, dove L’Heureux  risiede, è all’avanguardia nella promozione di pratiche sostenibili grazie al “Green Plan 2030”, un piano strategico che punta alla decarbonizzazione e alla riduzione dei combustibili fossili. “Singapore è un caso unico. La sua struttura politica permette di sperimentare rapidamente soluzioni innovative, evitando alcune delle difficoltà che caratterizzano paesi più grandi,” afferma.

Inoltre, L’Heureux ha avuto l’opportunità di lavorare a progetti per edifici a zero emissioni netti presso il campus universitario, un’esperienza che gli ha permesso di constatare l’efficacia delle politiche locali. Tuttavia, ribadisce che ci sono ancora molti passi da fare, specialmente per ridurre l’uso di materiali come cemento e acciaio e adottare nuovi materiali come il legno massiccio ingegnerizzato.

Le Sfide Future: Grattacieli e Data Center

Riferendosi ai cosiddetti “wicked problem buildings”, come grattacieli e centri di ricerca, L’Heureux identifica queste strutture come tra le più difficili da rendere sostenibili. “I grattacieli, di solito rivestiti in vetro e completamente climatizzati, rappresentano una sfida per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni. Lo stesso vale per i laboratori e i data center, che consumano enormi quantità di energia.”

A Singapore, così come nel resto del mondo, si costruiscono sempre più data center, nonostante il loro elevato consumo energetico. Per L’Heureux , è cruciale trovare soluzioni innovative anche per questi edifici, dato l’aumento della domanda legata alla crescita dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali. Come messaggio finale, L’Heureux invita tutti a compiere scelte quotidiane orientate alla sostenibilità. “Ogni decisione, anche piccola, conta. Dobbiamo costruire un’etica che metta il pianeta al primo posto.”

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