Di Danilo Guenza
Durante l’evento IFIB di Bologna dedicato alla bioeconomia, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Josko Bobanovic, partner di Sofinnova Partners, un importante fondo di venture capital specializzato in investimenti nel settore biotech. Sofinnova, da anni, supporta startup innovative in diversi ambiti tecnologici, con un focus particolare sulla sostenibilità e le tecnologie ambientali. Bobanovic ha condiviso la sua visione sul mercato italiano e le sfide che le startup devono affrontare per emergere a livello internazionale.
La Situazione del Mercato Biotech in Italia
Bobanovic ha evidenziato che, sebbene l’Italia sia una fucina di piccole startup innovative, esiste un problema di sviluppo e crescita. “Le startup italiane, soprattutto quelle nell’ambito biotech, impiegano troppo tempo per svilupparsi e spesso mancano di fondi sufficienti per accelerare i loro processi di crescita”, ha affermato.
Un altro aspetto critico, secondo Bobanovic, è legato alla mentalità aziendale italiana. Molte imprese sono fortemente influenzate dal modello familiare, che predilige una crescita limitata e meno ambiziosa. Questo, a suo avviso, limita il potenziale di molte startup italiane. “Per attrarre investimenti da venture capital, è necessario puntare a una crescita ambiziosa, spesso con una visione globale”, ha sottolineato.
Il Ruolo del Venture Capital e la Mentalità Vincente
L’approccio di Sofinnova Partners è quello tipico del venture capital: investire in numerose società sapendo che solo alcune avranno successo, ma che quelle che riescono devono generare ritorni sufficienti per compensare gli investimenti nelle altre. “Dobbiamo incoraggiare le startup ad avere ambizioni globali sin dal primo giorno”, ha ribadito Bobanovic, sottolineando l’importanza di una mentalità orientata al successo su mercati internazionali.
La Bioeconomia e il Cambiamento Climatico
Durante l’intervista, Bobanovic ha anche affrontato il tema della bioeconomia, settore in continua evoluzione che offre opportunità significative in termini di sostenibilità e lotta al cambiamento climatico. “Oggi vediamo gli effetti del cambiamento climatico ogni giorno”, ha detto, “dobbiamo agire subito, cambiando i processi industriali e agricoli per ridurre le emissioni di gas nocivi”.
La bioeconomia, secondo Bobanovic, può contribuire a questo obiettivo grazie all’introduzione di tecnologie industriali innovative. Tuttavia, lo sviluppo di queste soluzioni richiede tempo, e per questo è cruciale agire adesso per garantire risultati nel lungo termine.
Regolamentazione Europea: Un Ostacolo o un Vantaggio?
Un altro punto discusso è stato il ruolo della regolamentazione europea nel facilitare o ostacolare gli investimenti nel settore biotech. Secondo Bobanovic, la regolamentazione può avere sia aspetti positivi che negativi. Da un lato, norme rigide offrono ai consumatori la garanzia che i prodotti approvati siano sicuri e di alta qualità. Dall’altro, il processo di approvazione è spesso lungo e complesso, rallentando l’introduzione di nuove tecnologie sul mercato.
Inoltre, ha sottolineato come in Europa ci sia ancora una certa resistenza verso le tecnologie di modificazione genetica, paragonandola alla diffidenza verso l’elettricità che esisteva 150 anni fa. Questo freno culturale rallenta l’adozione di innovazioni che potrebbero avere un impatto significativo sulla bioeconomia.
Materie Prime e Riciclo: Opportunità Sottoutilizzate
Bobanovic ha anche evidenziato come la disponibilità di materie prime, come i prodotti agricoli e i sottoprodotti, non sia un problema per l’Europa. “Abbiamo abbondanza di zucchero, e ci sono ampie possibilità di riciclare i sottoprodotti agricoli, ma oggi non c’è ancora un vero market pull che spinga verso l’adozione di soluzioni innovative”, ha osservato.
Quali Paesi Europei Investono di Più?
Parlando di legislazione e investimenti, Bobanovic ha menzionato paesi come Francia, Paesi Bassi, Danimarca e Belgio, che stanno facendo passi avanti significativi nel promuovere il settore della bioeconomia e delle biotecnologie. L’Italia, sebbene forte nel campo delle tecnologie ecologiche e del riciclo, investe meno rispetto ad altri Paesi nel campo della biotech industriale.
L’intervista con Josko Bobanovic mette in luce le sfide e le opportunità per le startup italiane nel settore biotech. Mentre l’Italia vanta un ecosistema di startup innovative, la mancanza di ambizione internazionale e di fondi rappresenta un freno significativo. Per competere a livello globale, è necessario un cambio di mentalità, insieme a un maggiore supporto da parte delle istituzioni e degli investitori. La bioeconomia, con il suo potenziale per contrastare il cambiamento climatico, rappresenta una strada promettente, ma richiede impegno e investimenti a lungo termine.