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#GEOPOLITICA
C’è una sensazione che attraversa in modo trasversale il mondo e che constatiamo quotidianamente nel racconto che i mass media ci fanno conoscere. Una sensazione di nome ‘preoccupazione‘, che parla di guerra, di morte, di distruzioni, ma anche di contrapposizione politica, scontri verbali fino a giungere a minacce e out-out a tre protagonisti della scena internazionale, e gli interpreti di quella disciplina che sembra governare il mondo, ovvero la geopolitica. Ma quello che più dovrebbe far preoccupare è un’altra sensazione che si chiama ‘inconsapevolezza‘ o meglio ‘indifferenza‘, ovvero la reazione che l’opinione pubblica mondiale in generale mostra di fronte ad un momento storico che è il più difficile e più a rischio dalla fine della guerra fredda e dalla caduta del muro di Berlino, che doveva segnare l’inizio di una nuova era di pace e di benessere. Tutto il mondo e .sul piede di guerra, i rischi sono tanti e la scintilla non un’ipotesi remota. Tutti si dimenticano però che il vero avversario è, e sarà sempre di più, la lotta per salvare la terra. E tutti gli sforzi per la guerra al clima, la sostenibilità ambientale, la transizione ecologica, non trovano spazio nei pensieri di chi guida il mondo, ma purtroppo neppure nell’opinione pubblica che non trova riferimenti in questa disastrata geopolitica.

 

 

#DESIGN E NORME DI SOSTENIBILITA’
Le decisioni politiche a livello nazionale ed europeo hanno un impatto sul design dei prodotti, specialmente nei settori dei dispositivi elettrici ed elettronici, che si evolvono rapidamente per seguire l’innovazione tecnologica e le mutevoli esigenze dei consumatori. L’analisi delle normative e dei regolamenti su EconomiaCircolare.com rivela l’importanza crescente dei nuovi requisiti legislativi nelle strategie aziendali di progettazione. Questo nuovo quadro normativo promuove la standardizzazione delle pratiche su tutto il territorio dell’Unione Europea, riflettendo una maggiore attenzione verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare. Il Regolamento batterie, ad esempio, non solo stabilisce criteri per il trattamento delle batterie a fine vita, ma anche specifiche riguardanti il contenuto minimo di materiali riciclati, incoraggiando l’industria verso pratiche di riciclo più efficienti e la creazione di una domanda interna di materiali riciclati.

 

#CASE GREEN: COME FUNZIONANO
In base al nuovo accordo sull’energia e le abitazioni dell’Unione Europea, i nuovi edifici nell’UE dovranno essere esenti da emissioni da combustibili fossili entro il 2030, mentre le caldaie che utilizzano tali fonti saranno proibite entro il 2040. Queste norme mirano a rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico. La necessità di migliorare l’efficienza energetica è cruciale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Tuttavia, ci sono ancora molte questioni da risolvere riguardo all’applicazione della direttiva e alla quantità di edifici da ristrutturare, e soprattutto al momento non sono previsti finanziamenti dedicati. In Italia, le proposte di finanziamento alternativo sono state discusse, ma ci sono ancora sfide da affrontare nel trovare risorse sufficienti per attuare la direttiva.

 

#VEICOLI PESANTIi
Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha pubblicato un rapporto allarmante che evidenzia un aumento significativo dell’importazione ed esportazione di veicoli pesanti usati, come autobus e camion, che sta contribuendo ad aumentare l’inquinamento atmosferico, le emissioni di gas serra, il consumo di carburante e gli incidenti stradali, mettendo a rischio gli sforzi per una mobilità più ecologica. Questo fenomeno, evidenziato nel rapporto intitolato “Used Heavy-Duty Vehicles and the Environment: A Global Overview of Used Heavy-Duty Vehicles: Flow, Scale and Regulation” rappresenta una preoccupazione globale per la salute umana e l’ambiente. Le esportazioni di veicoli pesanti rappresentano solo una piccola percentuale del commercio automobilistico globale in valore, ma le emissioni di carbonio ad esse associate sono aumentate notevolmente dal 2000, con gli autocarri che hanno contribuito in modo significativo a questo incremento. Inoltre, il rapporto evidenzia la mancanza di requisiti minimi per l’esportazione di veicoli commerciali usati in molti Paesi e la debole applicazione delle normative esistenti. Questo crea un problema globale che richiede azioni concrete per affrontare l’inquinamento e migliorare la sicurezza stradale.

 

A cura di Fabio Cortese e Marco Barone

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